Al Goodwood Festival of Speed viene celebrato Il 40° anniversario dall’introduzione della prima Bentley turbocompressa
Dieci auto rappresentative sfileranno per festeggiare questo 'evento
Le Bentley della Heritage Collection affiancate da vetture della gamma attuale
"Divertiamoci un po'" le istruzioni del CEO agli ingegneri nel 1982
Bentley ha celebrato quattro decenni di produzione artigianale di gran turismo turbocompresse con una sfilata di dieci vetture al Festival of Speed di Goodwood.
40 anni fa, al Salone dell'Automobile di Ginevra, l'azienda presentò il suo primo modello di serie con propulsore turbocompresso, la Mulsanne Turbo. Questa berlina a quattro porte segnò un punto di svolta nel futuro dell'azienda, rinvigorendo la sua immagine e le sue credenziali tecniche e di prestazioni ispirando entusiastici titoli da parte della carta stampata. Nei quarant'anni trascorsi dalla prima Bentley turbocompressa, le immense riserve di potenza e la generosa coppia che caratterizzano i motori Bentley sono diventate indissolubilmente associate alla sovralimentazione. Gli attuali motori W12, V8 e V6 beneficiano tutti della sovralimentazione per offrire ottime prestazioni ed efficienza. Bentley Motors esporrà al Goodwood Festival of Speed sette modelli Bentley con propulsori turbocompressi della sua Heritage Collection, oltre a modelli chiave della gamma attuale, tra cui la Continental GT Mulliner da 659 CV e tre dei più recenti modelli della gamma "S" equipaggiati con il propulsore V8 da 4,0 litri da 542 CV.
Uno stimolante suggerimento
Alla fine degli anni Settanta le vendite di Bentley erano in calo; i clienti dei mercati più importanti, come quello statunitense, semplicemente non conoscevano il patrimonio o l'etica del marchio.
Fu in questo difficile contesto che l’allora Presidente David Plastow lanciò un'intrigante sfida all'ingegnere capo John Hollings: "Divertiamoci un po'”. Propose di mettere il turbo al V8 da 6,75 litri che era stato l'unico propulsore dell'azienda dal 1959.
Era certamente suggerimento stimolante: nella sua forma aspirata il grande V8 a 90 gradi produceva 200 CV, ma il progetto dell'ingegnere Jack Phillips aveva il potenziale per gestire una potenza molto maggiore, con una corsa corta e dimensioni dei cilindri troppo squadrate.
Un albero motore convenzionale a due piani offriva un perfetto bilanciamento primario e secondario e il blocco era realizzato in lega di silicio- alluminio. I pistoni erano in alluminio, l'albero motore a cinque cuscinetti in acciaio forgiato era dotato di sei contrappesi e la camera di combustione era una semisfera modificata, con candela centrale e due valvole in testa. Con la sovralimentazione, la potenza del V8 da 6,75 litri balzava a 300 CV, conferendo alla Mulsanne Turbo un'accelerazione superiore a quella di una Ferrari del tempo.
Nel 1985 l'azienda introdusse, la Turbo R, che presentava significativi miglioramenti in fatto di maneggevolezza e tenuta di strada.
Era così iniziato un nuovo capitolo della storia di Bentley.
Sfilano le Bentley
Le dieci Bentley riunite a Goodwood per celebrare l'occasione erano le seguenti:
1991 Turbo R
2001 Arnage Red Label
2003 Continental R Mulliner Serie Finale
2010 Brooklands
2010 Mulsanne
2011 Continental Supersport
2014 Continental GT V8 S
2022 Continental GTC S
2022 Flying Spur S
2022 Continental GT Mulliner
La Turbo R - Un nuovo capitolo
La Turbo R fu un grande successo di vendite per Bentley. Una lista d'attesa di nove mesi dimostrò che la rinascita di Bentley come marchio ad alte prestazioni era in corso. Nei 9 anni di produzione furono costruiti ben 4.111 esemplari.
Al Goodwood Festival of Speed Bentley Motors esporrà la sua Heritage Collection Turbo R, un modello del 1991 in Brooklands Green con una linea di carrozzeria gialla. L'abitacolo è rivestito in pelle di Magnolia, con profili in abete rosso e impiallacciatura in radica di noce. Le sue specifiche includono freni con ABS e iniezione di carburante (entrambi introdotti nel 1987), sedili sportivi e un rapporto di trasmissione finale più alto.
Gran Turismo - La Continental R
Con una velocità massima di oltre 150 miglia orarie, la Continental R, presentata a Ginevra nel 1991, era una vera gran turismo ad alte prestazioni e la prima Bentley con una carrozzeria originale dopo la Continental R Type del 1952. Il suo V8 turbo da 6,75 litri sviluppava una potenza di 355 CV; il passaggio da 0 a 100 km/h era di soli 6,6 secondi. Anche se non era più leggera della Turbo R, la forma più slanciata e aerodinamica le ha permesso di raggiungere una velocità massima superiore di 9 miglia orarie, pari a 152 miglia orarie. L'esemplare della Heritage Collection è l'ultima Continental R Final Series uscita dalla linea di produzione, rifinita in Silver Pearl con interni in pelle nera.
Reintroduzione del V8 di Crewe - Arnage Red Label
Quando la Arnage fu lanciata per la prima volta nel 1998, era alimentata da un V8 BMW da 4,4 litri. Le accorate richieste dei proprietari di Bentley di tutto il mondo e l'intervento personale del presidente del Gruppo VW Ferdinand Piëch convinsero la dirigenza a ripensarci e, poco dopo l'ingresso dell'azienda nel Gruppo VW, Bentley annunciò una nuova Arnage "Red Label" con l'amato V8 da 6,75 litri derivato da Jack Phillips di nuovo sotto il cofano. In questa forma, il V8 sviluppava 405 CV e 835 Nm, restituendo all'Arnage il carattere possente grazie alla fluida coppia che era stato un tratto distintivo della Turbo R. Il tempo sul passaggio da 0 a 62 miglia orarie era di soli 6,3 secondi, con una velocità massima limitata di 155 miglia orarie.
Stile senza tempo – Brooklands
Il fascino intramontabile del V8 da 6,75 litri Bentley e la continua richiesta di artigianalità ai massimi livelli, ispirarono Bentley a offrire una coupé in edizione limitata basata sulla piattaforma della Arnage. Ulteriori revisioni al V8 biturbo da 6,75 litri portarono la potenza a 535 CV con 1.050 Nm di coppia. La velocità massima era di 296 km/h e lo scatto da 0 a 62 miglia orarie richiedeva 5,3 secondi: numeri ragguardevoli per una coupé di lusso da 2,7 tonnellate. La Brooklands della Heritage Collection è stata l'ultimo esemplare prodotto, uscito dalla linea di produzione nel gennaio 2010. L'esterno è rifinito in grigio antracite, mentre il colore principale della pelle degli interni è Newmarket Tan con pelle secondaria antracite.
La Mulsanne
All'epoca della nuova Mulsanne, nel 2010, ogni componente del motore era stato evoluto e il V8 da 63⁄4 litri condivideva con i suoi predecessori solo le dimensioni interne e la disposizione. La fasatura variabile delle valvole e la disattivazione dei cilindri hanno fatto sì che il motore fosse fino al 99% più pulito e molto più efficiente dal punto di vista dei consumi rispetto a un V8 Bentley degli anni '50. In effetti, era teoricamente possibile far funzionare il V8 della Mulsanne con i gas di scarico dell'originale del 1959.
Nella Mulsanne 2010 della Bentley Heritage Collection, questo propulsore sviluppava 512 CV e 1020 Nm di coppia, garantendo alla Bentley una velocità massima di 184 miglia orarie e un tempo da 0 a 62 miglia orarie di 5,1 secondi.
L'esemplare della Heritage Collection è il secondo ad essere stato costruito, telaio 000002. È rifinito in Imperial Blue con interni rivestiti in Shortbread come pelle principale e Imperial Blue come pelle secondaria. L'impiallacciatura è in radica di noce.
Nel 2020 viene realizzata l'ultima Mulsanne, la 6.75 Edition, e quindi l'ultima iterazione del V8 da 6,75 litri "Jack Phillips" dopo oltre sessant'anni di produzione.
2003: Inizia l'era del W12
La Continental GT, lanciata nel 2003, fu la prima Bentley completamente nuova dall'originale 3 litri del 1919, senza alcun componente riportato da una generazione precedente. La nuova Bentley montava un propulsore W12 biturbo da 6,0 litri a 48 valvole, in pratica due motori V6 stretti su un albero motore comune. Questo progetto presentava molteplici vantaggi: era compatto, quindi poteva essere montato più vicino al centro della vettura.
ll propulsore W12, era estremamente fluido e conferiva alla nuova Bentley le caratteristiche di potenza e coppia elevata di una gran turismo naturale, con una potenza di 560 CV e 650 Nm di coppia. Il motore W12 è diventato il propulsore di punta della gamma Bentley fino ai giorni nostri, con un'evoluzione costante in ogni generazione per migliorare la potenza, l'efficienza dei consumi e ridurre le emissioni. La Continental GT Supersports di prima generazione, lanciata nel 2009, è stata la prima Bentley Flex-Fuel, in grado di funzionare con qualsiasi combinazione di benzina e bioetanolo senza alcuna riduzione di potenza. Un sistema di gestione del motore rivisto e una migliore gestione del flusso d'aria hanno aumentato la potenza a 621 CV. Queste modifiche, abbinate a una nuova trasmissione Quickshift, hanno permesso di ottenere un tempo da 0 a 62 miglia orarie di soli 3,7 secondi. La Heritage Collection Supersports di Bentley è anch’essa l'ultima vettura costruita.
Un V8 Bentley più efficiente
Il primo nuovo motore V8 Bentley in oltre 50 anni ha fatto il suo debutto nel 2012 con la Continental GT V8. Il suo V8 da 4,0 litri era dotato di tecnologia di disattivazione dei cilindri, montaggio del turbo "lato caldo interno", recupero dell'energia tramite l'alternatore e gestione del motore tramite microprocessore TriCoreTM a 32 bit. Insieme a un nuovo cambio automatico a otto velocità, il nuovo V8 ha migliorato del 40% l'efficienza dei consumi rispetto al W12 da 6,0 litri, producendo al contempo 500 CV e 660 Nm di coppia. Uno dei modelli più apprezzati della seconda generazione di Continental GT è stato il V8 S, con un leggero aumento della potenza a 521 CV e 680 Nm di coppia, rappresentato a Goodwood dall'esemplare della Heritage Collection in Jetstream.
Un'emozione in più - Continental GT S
Al Festival of Speed di quest'anno, la nuova gamma di modelli S di Bentley farà il suo debutto mondiale: la Continental GT S, la Continental GTC S e la Flying Spur S. Tutte sono alimentate dal più recente V8 da 4,0 litri e rappresentano una punta di diamante, con particolare attenzione alle prestazioni di guida e al design.
Quarant'anni di turbocompressore Bentley
Oggi i vantaggi della sovralimentazione hanno visto la sua adozione universale, dalle city car alle supercar. Ma nel 1982 Bentley ha compiuto un passo coraggioso adottando questa tecnologia, che ha dato ottimi risultati. Nelle parole dello storico dell'automobile Eric Dymock, si trattò di una decisione che "recuperò l'anima di Bentley". Quell'anima può essere testata oggi nei modelli Bentley W12, 4.0 V8 e V6 ibridi; la generosa coppia che è parte integrante del fascino di Bentley deve molto al turbocompressore.
Testi: Bentley Press
Foto: Bentley Press