Un martello, alcuni tappi di legno o metallo, le lime giuste. Questa era l'attrezzatura che bastava ai battilamiera degli anni '40 e '50 per dar forma alle più belle automobili mai prodotte. Gli operai arrivavano nelle fabbriche con una valigetta personale di legno con dentro tutto l'occorrente e si mettevano al lavoro presso le più celebri carrozzerie del tempo come Zagato, Pininfarina, Bertone, Vignale.
Oggi la tecnologia ha sostituito in toto il lavoro umano nella produzione di automobili, ma c'è un sapere ed una tradizione da tramandare, ed è proprio qui che entra in gioco Andrea Agnoletto, maestro battilamiera che dopo una vita passata a dare forma alla lamiera per terzi, ha deciso di prodigarsi per raccontare ad addetti ai lavori o semplici appassionati l'arte che si cela dietro una fredda lamiera.
In occasione di Techno Classica Essen verranno mostrate alcune tecniche non più utilizzate per la produzione di massa, ma essenziali in occasione di restauri di automobili classiche.
Oltre alle tecniche già mostrate per curvare la lamiera senza bisogno di energia elettrica o la tecnica per "saldare" due lamiere senza l'utilizzo di saldatura a fiamma, nella città della Renania Settentrionale troveremo nello stand un "falso telaio" di una Bugatti da corsa.
Questo "falso telaio" realizzato in ferro mediante l'utilizzo di molti tondini saldati ad arte fino a creare la forma desiderata, viene poi utilizzato dai battilastra per dare la forma corretta alle varie parti del veicolo.
Una volta create le varie parti vengono poi unite mediante saldatura o giunzione a freddo.
Andrea Agnoletto al lavoro sugli sfoghi d'aria di una carrozzeria Bugatti.